giovedì 20 aprile 2017

Masters of war


Cleon Peterson - dettaglio


Scrive Melanie Joy: "Il fine di tutti i movimenti per la giustizia è mettere in moto la testimonianza collettiva, così che le pratiche sociali riflettano i valori sociali". Nel suo libro "Perché amiamo i cani, mangiamo i maiali e indossiamo le mucche" (Sonda),  Melanie Joy affronta il sistema del carnismo, la ideologia estensiva della nostra epoca, fondata su una quantità di violenza che viene tenuta nascosta e che è perciò difficile da immaginare, pensare, concepire. Dice: il carnismo teme la testimonianza come la più grande minaccia alla sua esistenza, alla persistenza del sistema, che dunque si organizza per prevenire la testimonianza.

Le proporzioni dell'ingiustizia agita contro gli animali non umani - ma anche contro un numero per niente piccolo di animali umani - sono immense, a un livello di scala mai raggiunto prima - e tanto più il sistema le occulta o le mistifica.

In proporzione, l'importanza della testimonianza, cresce al crescere delle dimensioni della violenza commessa e della giustizia che si vuole ottenere, che ci si pone come obiettivo.
La testimonianza degli umani che si impegnano per la giustizia animale (la chiami così solo per brevità discorsiva), cerca in modo instancabile, modi espressivi - il più variegati e numerosi possibili - senza permettersi di escluderne alcuno (almeno, speri e pensi che dovrebbe così essere).
"[La testimononianza] può assumere molte forme, inclusi dimostrazioni, veglie al lume di candela, striscioni, conferenze e creazioni artistiche. Storicamente, testimoniare è stato un atto creativo: pensa alla musica rivoluzionaria degli Anni Sessanta [...]". Sempre Melanie Joy.

Tu ci hai pensato, e tanto. Diresti che sta diventando uno dei temi che ti piacerebbe approfondire. La musica, comunque, trova sempre spazio qui sul blog - pensi che magari ne troverà pure di più, in futuro. Magari col solo motivo e il solo scopo di fare qualcosa di piacevole.

Per tornare al significato e alla importanza della testimonianza, ciò che se ne potrebbe scrivere e riflettere, è tanto, assai più ampio di una suggestione musicale: si può parlare di non violenza, di disobbedienza civile, di performance, di flash mob, di investigazioni, e tanto altro ancora, che abbia a che fare sia con le metodologie, che le tattiche, che le strategie, che gli obiettivi. Ci saranno post per questi argomenti, se ce la farai a scriverli.

Qui, ti piacerebbe rimanere alla suggestione musicale.  Proprio nel 'mito dei favolosi Anni Sessanta' (o Feffanta, alla Gianni Minà), è troppo facile trovare a iosa canzoni di impegno sociale, di denuncia, di lotta civile - alcune sono bellissime, pietre miliari.  
Tu, in questo momento, pensi in particolare a una, perché il suo testo è particolarmente duro, oltre che poetico e retorico. 
Breve premessa, che dovrebbe provare a spiegare i come e i perché, i the pros and cons della faccenda. Spesso gli "animalisti" vengono definiti come misantropi, che usano a sproposito parole violente contro gli esseri umani e non sono capaci di misurare le 'giuste' priorità col buon senso comune, che sa benissimo che ben altri sono i problemi che hanno la precedenza, nella lista delle cose da fare  - compilata da chi non alza in realtà un dito per nessuna di queste cose.
Sei abbastanza convinto che questa etichettatura di 'violenti', gli animalisti se la siano meritata per il semplice fatto che ... si preoccupano degli (altri) animali! Osano questo! E dunque, qualsiasi obiezione mossa a critica delle pratiche terribili worldwide a loro danno - a danno della vita, della libertà, della felicità degli altri animali -  riceve come prima, automatica, irriflessiva risposta, l'ammonizione severa e infastidita, la sanzione sociale, il marchio della violenza. Questa intimidazione viene brandita con disinvoltura da chi invece è autenticamente prepotente -  e che  a dire il vero sa molto bene che per azzittire efficacemente le proteste degli schiavi e dei sottomessi, occorre accusarli di violenza e pericolosità - oltre che di altre cose, come mancanza di senso pratico, o equilibrio, o ingratitudine e via marchiando. Non che simili accuse siano state risparmiate, in passato, a tutti quelli e quelle che, epoca dopo epoca, hanno difeso schiavi, donne, neri, meticci, gay, disabili, poveri, lavoratori, malati.
Queste difese tuttavia hanno ottenuto dignità e pensi che accadrà anche per chi difende gli altri animali - di fatto, in qualche misura, sta già accadendo.
Ma non vuoi dimenticare che le persone che a quei tempi si impegnarono con coraggio e in prima persona per quelle difese, non esitarono a usare parole 'forti', di denuncia e di accusa, contro chi dalla situazione iniqua traeva soltanto vantaggi. Ed è giusto che sia così. Fa il paio con le azioni non violente e disobbedienti. La penna, fa più male della spada. E tu, la penna, vuoi continuare a usarla.

A ogni modo, la canzone è 'Masters of War', di Bob Dylan: è un vero e proprio anatema, una maledizione contro i signori della guerra, un augurarsi che possano scomparire per sempre. La prima volta che l'hai sentita, ti ha sconvolto, coinvolto, e poi entusiasmato e infervorato.  Ti immagini se esistesse qualcosa di simile, da ascoltare, cantare e suonare durante i presidi o le manifestazioni, o le conferenze - per la giustizia doverosa nei confronti degli altri animali.  E infine il senso di questo post è tutto qui: un volo di immaginazione, che vuol provare a creare suggestioni, sull'onda delle molte cose che si possono fare - se si vuole fare qualcosa di giusto per gli animali (ci vuole qualcosa che 'dia la carica').

Dopo il testo, un video youtubbico con una performance di Ed Sheeran, voce e chitarra: Masters of War. (E non è forse, questa, una "guerra sulla pietà"?)
 Enjoy!



Come you masters of war You that build all the guns You that build the death planes You that build the big bombs You that hide behind walls You that hide behind desks I just want you to know I can see through your masks. You that never done nothin' But build to destroy You play with my world Like it's your little toy You put a gun in my hand And you hide from my eyes And you turn and run farther When the fast bullets fly. How much do I know To talk out of turn You might say that I'm young You might say I'm unlearned But there's one thing I know Though I'm younger than you Even Jesus would never Forgive what you do. You fasten the triggers For the others to fire Then you set back and watch When the death count gets higher You hide in your mansion As young people's blood Flows out of their bodies And is buried in the mud. Let me ask you one question Is your money that good Will it buy you forgiveness Do you think that it could I think you will find When your death takes its toll All the money you made Will never buy back your soul. And I hope that you die And your death'll come soon I will follow your casket In the pale afternoon And I'll watch while you're lowered Down to your deathbed And I'll stand o'er your grave 'Til I'm sure that you're dead.

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