martedì 27 settembre 2016

Autunno caldo con cani (I cani sono al di qua della foto)



Questa foto l'ho fatta con Ipad qualche giorno fa. l'ho scattata in un momento di relax, in un posto molto bello, dove mi trovavo insieme a Lisa, Maika e Chicco e ad altri amici cani e umani. Ho scoperto che questo luogo, che mi piace pensare situato a un crocevia tra varie terre che conosco, tutte in Piemonte (anche se magari non è proprio così, ma qui conta la geografia bambina della fantasia e delle avventure), è un Paradiso per cani.  Ché, Paradiso, nel pensiero comuni di chi ama i cani si associa al Ponte dell'Arcobaleno. Solo che, in questo caso, il ponte è qui, a due passi, si tocca, si attraversa, si calpesta. La gioia è in questa vita, non occorre aver superato arcobaleni per trasferirsi nella dimensione invisibile. La vita viene vissuta in piena libertà: i cani liberi di essere se stessi, di espriemere il loro carattere, senza le affrettate, affannose, frettolose censure a cui sono troppo sottoposti quando devono vivere in realtà del tutto inadatte ai cani, come le città - quando non cinofobe, più o meno scopertamente. Gli umani con loro, a loro volta, liberi di poterli osservare per come in troppo poche occasioni possono essere, e quindi liberi di farsene sorprendere. 
Ecco,  mi son detto, un'altra ZTL, una Zona Temporaneamente Liberata: dove l'incontro tra umani e cani, ma anche gatti, lepri, lucertole, e altri, avviene senza la tirannia della riduzione di chi ci sta di fronte, a 'cosa' da consumare. Mi sentivo come in un altro tempo e luogo - e specialmente alla sera, sotto le stelle precoci, come nell'aia di una casa di campagna in un film degli anni 50 - idealizzato. Una oleografia per visualizzare qualcosa che potrebbe anche assomigliare/diventare una comunità allargata, con tempi, ritmi, aspirazioni, "in direzione contraria" - grazie, Annamaria Manzoni - rispetto a quelli mainstream (consumo, possesso).
Una serie di giornate brevilunghe tra colline famose, per ri-conoscere da vicino il nuovo autunno caldo (con foglie verdi, sole che scotta, insetti tra cespugli) che è diventato la norma, nell'era dell'Antropocene. Son capitate cose, risate e conoscenze, chiacchiere e scoperte. Visioni da altre angolazioni di cose condivise, come il cibo, come la vita con i cani.  Bello, e perciò ci tornerò. E intanto andrò - se ci riesco, ché ci son dei contrattempi - nei posti dove spero e voglio andare nei prossimi giorni (per esempio, Torino Spiritualità), con queste belle sensazioni a farmi da carezza emotiva.

2 commenti:

  1. Bravo Giovanni. Scrivi bene e senti ancora meglio. Il problema è che la sensibilità fa soffrire.

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  2. Ciao Annamaria. Sempre bello trovarti qui. So che ci vedremo presto a Galliate. Dici che scrivo bene, ma a me ultimamente sembra di scrivere cose abbastanza casuali , comunque l'importante è continuare. (Forse è il,troppo, sentire, che fa interrompere lo scrivere per lunghi periodi, ?)

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